Il prossimo 10 Aprile sarò speaker al WEBdeLDN, user group londinese che si occupa di JavaScript e Sviluppo Web. Il titolo del talk è “Frameworkless Frontend Development”, argomento che ho già trattato sia sul nostro blog che in un talk dell’anno scorso. Sull’argomento ho inoltre tenuto un workshop per Avanscoperta che è già alla sua seconda edizione.
Proprio l’esperienza come trainer di Avanscoperta mi ha fatto capire che c’è dell’altro su questo tema. Nella prima versione del talk mi sono concentrato su cosa significa lavorare con l’approccio Frameworkless: evitare l’uso di librerie di terze parti oppure utilizzare i framework in maniera “difensiva”. E l’ho fatto codice alla mano, facendo vedere tramite una piccola live demo agli spettatori quali sono i possibili roadblock per chi abbraccia la via del Frameworkless. Lo scopo del talk era far prendere coscienza alla community JavaScript che scrivere codice totalmente in casa, non solo era possibile, ma in alcuni casi anche utile.
Ma, come dicevo, c’è dell’altro. Alla fine dei conti l’utilizzo di nessun framework è solo una delle opzioni possibili quando un team si trova a dover scegliere con quale tecnologia far partire un nuovo progetto. Ho quindi deciso di ridisegnare il mio talk concentrandomi su come aiutare i team a fare la scelta migliore possibile. E questa volta eviterò qualsiasi riferimento al codice. Scelta che mi porta completamente fuori dalla comfort zone, ma che spero sia efficace per mantenere alta l’attenzione del pubblico sul focus di questa seconda versione.
Introdurrò un nuovo strumento che abbiamo sviluppato in extrategy: il Framework Compass Radar che usiamo frequentemente durante le discovery o gli assessment. Lo scopo è proprio quello di focalizzare la discussione dei nostri team o quelle dei nostri clienti sul contesto in cui il software opera, concentrandoci sui requisiti non funzionali, spesso completamente ignorati quando si prendono decisioni architetturali o tecnologiche.
Questo tool non è un modo per scegliere il framework perfetto, ma serve a facilitare le discussioni tra membri del team e a mantenere il focus su scelte che portino reale valore al progetto.
Appuntamento a Londra quindi, dove tra un selfie a Buckingham Palace e una porzione di Fish and Chips, cercherò di convincere la platea che prendere decisioni condivise e, soprattutto, consapevoli è diventato indispensabile nello sviluppo software moderno.
Dopotutto come dice Uncle Bob…
Programming is a social activity.