Francesco: Questa volta intervisterò non un nuovo surfer, ma Lorenzo Carducci, che lavora in Flowing ormai da un po’. Pur non essendo stato il suo tutor, nel tempo ci siamo scambiati varie volte opinioni e consigli, creando quello che credo essere un ottimo rapporto lavorativo.
Francesco: Ciao Lorenzo, non potendo dire benvenuto in Flowing, mi limiterò a dirti buongiorno!
Lorenzo: Buongiorno Strazz!
Francesco: Risolta la questione convenevoli, posso chiamarti con il tuo vero nome: Fosco. Di conseguenza ho già pronta la prima domanda: come nasce il nome Fosco?
Lorenzo: Fosco è lo pseudonimo che uso come musicista, in quella che definirei la mia seconda vita. Nasce da un gioco di parole su cui lascio volutamente un alone di mistero. Diciamo però che in Flowing ci fa comodo come “id univoco”.
Francesco: Quindi Fosco è il tuo alter ego musicale, ti va di dirmi un po’ di più sulla tua vita da musicista?
Lorenzo: È una passione che non mi ha mai abbandonato. Ho iniziato a suonicchiare il pianoforte all’età di tre anni, per poi spostarmi sulla chitarra elettrica, che ho studiato per quindici anni. Negli ultimi anni ho iniziato a coltivare la passione per la cornamusa: ne possiedo quattro al momento; ognuna richiede una tecnica e un approccio differenti.
Mi piace fare musica dal vivo, portare in giro quello che faccio, condividere il frutto delle mie scoperte. La cosa che più mi affascina è far conoscere alle persone cose nuove, farle uscire dalla loro comfort zone di ascolti. Più che un alter ego, direi che si tratta di un tutt’uno. Fin da piccolo ho sempre scisso il mio tempo libero tra tecnologia/videogiochi e musica. Mi piace pensare che oggi sia ancora così: occupo il mio “tempo libero” esercitando la professione di sviluppatore software e quella di musicista. È quello che mi piace fare ed è quello che ho scelto di fare. Due mondi apparentemente lontani che però sono molto più vicini di quanto immaginiamo.
Francesco: Devo dire che è davvero affascinante come trovi delle similitudini tra la musica e lo sviluppo di software. Hai citato i videogame, dato che sono pure una delle mie passioni… qual è stato l’ultimo gioco che ti è piaciuto?
Lorenzo: Red Dead Redemption 2: maestoso, coinvolgente ed incredibilmente intenso. Entra di diritto nella mia top 3 di sempre.
Francesco: È uno dei giochi di questa generazione che mi mancano, vorrei ovviamente continuare a parlarti di videogame ma forse è meglio tralasciare per ora!
Parliamo di Flowing. Sei con noi da qualche tempo, non ti chiederò quindi come mai hai scelto di diventare un surfer. Questo perché credo che Flowing sia un’azienda orgogliosamente in perenne trasformazione, quindi è molto probabile che le cose siano cambiate da quando hai iniziato il tuo percorso. Provo quindi a cambiare punto di vista, cosa trovi oggi in Flowing che ti sta convincendo a rimanere un surfer?
Lorenzo: Flowing ha cambiato pelle nell’ultimo anno, è vero, ma il ruolo della persona all’interno di essa continua ad essere fondamentale: ognuno ha la possibilità di mettere sul tavolo il proprio punto di vista e di contribuire attivamente allo sviluppo e all’evoluzione dell’azienda. Dai rapporti quotidiani con il cliente ai confronti interni, siamo continuamente portati a prendere decisioni, assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, mettendoci la faccia nel bene e nel male. Questo a mio avviso è uno dei punti cardine della crescita professionale e dello sviluppo dell’autoconsapevolezza, nonché uno dei principali motivi per cui ad oggi mi ritengo in sintonia con Flowing.
Francesco: Condivido pienamente, ti va di raccontarci – se c’è stato – uno di quelli che vengono chiamati aha! moments, un momento particolare o un aneddoto in cui questa cosa ti è diventata chiara?
Lorenzo: In realtà si tratta di un aspetto profondamente radicato all’interno della nostra cultura. Un nuovo arrivato ne ha evidenza già a partire dal periodo di onboarding. Difficile identificare un momento preciso che ha fatto da epifania: sicuramente una delle cose che più mi hanno colpito, all’epoca del mio ingresso, è stato l’invito a partecipare attivamente alle attività di governance aziendale già dalle prime settimane. Un segnale molto forte.
Francesco: Bene, la nostra intervista è stata abbastanza densa e la chiuderei qui, ti lascio solo un’ultima domanda. Come ti vedi fra cinque anni?
Lorenzo: Più saggio, senza mascherina e, possibilmente, senza capelli bianchi.
Francesco: Beh, un ottimo proposito! Grazie mille Fosco, mi sono divertito ad intervistarti!
Lorenzo: Grazie a te Strazz, è stato un piacere!