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Developers vs Managers: dal conflitto alla collaborazione

PUBBLICATO IL 10/11/2022 DA

Lorenzo

Coaching e facilitazione

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IN SINTESI

Per il tipo di lavoro che facciamo spesso ci troviamo a dover rispondere alla domanda: “quanto ci vuole a farlo?” oppure “per quando sarà pronto?”.
In passato queste domande ci spaventavano e diventavano facilmente motivo di conflitto tra chi deve fornire queste informazioni e chi di queste informazioni ha bisogno.

Negli anni abbiamo notato che non era solo un nostro problema, ma un nervo scoperto nel mondo dello sviluppo del software, per cui possono crearsi conflitti e attriti che nel tempo degenerano trasformando manager e developer in due fazioni contrapposte. Questo influisce sulla buona riuscita di un progetto e anche sul “clima”, che diventa teso, in cui ogni pretesto è un’occasione buona per scontrarsi rendendo lo sviluppo di un progetto software (già complesso di suo) una battaglia snervante per difendersi o attaccare l’altra fazione.

Grazie al prezioso contributo di Jacopo e Paolo siamo riusciti ad affrontare questo problema: oggi fornire una stima per un progetto è diventato un momento di proficua collaborazione sia interna che con il cliente, pur rimanendo comunque un aspetto complesso del nostro lavoro.

Noi non abbiamo trovato “la” soluzione ma abbiamo fatto un percorso per capire quale fosse la soluzione“giusta per noi”. Perché il problema delle stime e della pianificazione del software dipende molto dal contesto e dalle persone coinvolte: soluzioni buone in un contesto possono non essere applicabili in altri.
Questo però non deve diventare un alibi per evitare di affrontare il problema, dicendosi che “è così e noi non possiamo farci niente”.

È per questo motivo che negli ultimi mesi Lorenzo e Jacopo hanno organizzato un workshop dal titolo“Developers vs Managers”. L’obiettivo è quello di mettere intorno a un tavolo le due fazioni e lavorare insieme per cercare di “smontare” il problema e costruire possibili soluzioni.

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Hanno avuto l’occasione di fare il workshop in tre diverse situazioni: ad Ancona con DevMarche, a Brescia durante l’agile day e a Milano durante il codemotion dando la possibilità a quasi novanta tra manager e developer di confrontarsi sul tema.

Per farlo hanno utilizzato la metodologia Lego Serious Play che – grazie alla sua potenza – ha permesso un confronto sano, spazzando via i pregiudizi che di solito inquinano le discussioni su questo tema.
Nelle varie riflessioni sono emerse considerazioni interessanti, i “tag” usati dai partecipanti (vedi foto di copertina) riassumono alcuni dei loro ragionamenti.

Nei tre workshop, i modelli iniziali Lego Serious Play costruiti dai partecipanti rappresentavano in qualche modo l’altra fazione come nemica e come ostacolo alla buona riuscita del progetto. Nello svolgersi del workshop, però, nei modelli avveniva sempre un’evoluzione che portava ad arrivare ad un’unica conclusione: solo lavorando fianco a fianco e comprendendo le motivazioni della controparte si possono trovare soluzioni nuove, per risolvere il problema con la soddisfazione di tutti.
Può sembrare banale, ma non lo è affatto: nella vita di tutti giorni raramente si affronta il problema delle stime tenendo in considerazione esigenze e motivazioni di chi siede dall’altra parte del tavolo.

A conclusione dei workshop, Jacopo ha raccontato la nostra esperienza, spiegando come noi – per trasformare il conflitto in occasione di collaborazione – abbiamo messo in discussione il contratto che utilizzavamo con i nostri committenti creandone uno (il nostro soddisfatti o rimborsati) che ci aiutasse a lavorare ai progetti che ci vengono commissionati, massimizzando il risultato per il nostro cliente e al tempo stesso permettendoci di lavorare al nostro meglio (in tutti sensi).

Come già detto prima, l’esempio del nostro contratto non vuole essere la soluzione per tutti, ma serve a far capire come sia possibile – volendolo – cambiare per cercare la soluzione più adatta al proprio contesto.
Seguendo le best practices, andando alla radice dei problemi e trovando il coraggio di lavorare nel modo che reputiamo giusto.

Se sei interessato all’argomento, contattaci. Noi non vediamo l’ora di metterci in discussione

Inoltre se ti sta a cuore l’argomento “contratti che aiutano a lavorare bene”,  Jacopo sta lavorando alla scrittura di un libro proprio sul tema “extreme contracts”. Stay tuned!


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